Dal 1986 Pietro Grossi sviluppa il concetto di HomeArt con elaborazioni grafiche nel linguaggio di programmazione Qbasic. Ogni programma e' caratterizzato da semplici istruzioni, modificando le quali si creano processi casuali nell'ambito di un'unica idea artistico-compositiva. Infinite variazioni cromatiche destinate, nel concetto di arte che ha Grossi, a chiunque voglia utilizzarle o rielaborarle. In questa visione, Sergio Maltagliati partendo dai programmi originali ne ha creati di nuovi, intervenendo nel codice di programmazione e aggiungendo una originale traccia sonora che, in parallelo al flusso di segni e colori, comprende molteplici variazioni musicali
Software grafico Qbasic da
HomeArt di P.Grossi.
Software musicale
autom@tedMusic di S.Maltagliati
updates: www.pietrogrossi.org
www.visualmusic.it
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Sono arrivato a conoscere il lavoro di Sergio Maltagliati partendo da ricerche su Pietro Grossi, il grande padre dell'informatica musicale italiana, in occasione di una mostra a lui dedicata ad Ivrea, che, insieme all'associazione "Musiche Possibili" avevamo deciso di dedicargli.
Il mio sguardo sul lavoro di Sergio Maltagliati non puo' che partire da questo particolare angolo visuale, il legame , i contatti con l'opera del grande Maestro fiorentino.
A Pietro Grossi, Sergio Maltagliati e' accomunato innanzitutto dalla centralita' che occupa nel suo lavoro il "BIT". Dal digitale, non derivano solo i suoi strumenti, ma in esso vi coglie un nuovo imprescindibile orizzonte, un mutamento epocale che rende le forme e il fare musicale del passato, non solo inattuali, ma pericolosamente conservatrici di mondi sonori che hanno perso ogni legame con la vita e le ragioni che li hanno portate in essere. Cosi' le sue opere sono certamente "sperimentali", ma non nel senso accademico del termine, piuttosto in quanto tentativi di proporre nuoveà "esperienze" del reale; con la consapevolezza che la percezione del mondo, oggi, e' sempre piu' inevitabilmente mediata dalla tecnologia digitale.
Dal 1997 Sergio Maltagliati si occupa prevalentamente di musica su Internet ed una delle sue prime opere concepite per la Rete, netOper@ , e' nata proprio da un'idea di Pietro Grossi. Quello che traspare, in questo, come in altri suoi lavori, e' che il centro dell'interesse non e' la tradizionale ricerca interna al linguaggio musicale. Il senso dell'opera non e' da trovarsi nel suo puro risultato sonoro. Puo' sembrare paradossale ma il risultato sonoro non e' che uno degli elementi che caratterizzano l'opera, e forse nemmeno il piu' importante. Questo approccio collega inevitabilmenteà il lavoro di Sergio Maltagliati a quello di Pietro Grossi. L'attenzione e' rivolta alle possibilita' artistiche che il mezzo tecnologico, la Rete, mette a disposizione.
Un altro aspetto essenziale dell'approccio di Sergio Maltagliati e' l'idea che l'opera d'arte non puo' piu' essere il frutto del singolo compositore chiuso nella sua torre d'avorio. A dire il vero, il sospetto e' che questa chiusura nella Torre, sia da sempre stata una comoda e, a volte, redditizia semplificazione, piu' che una realta' . L'opera e' da sempre frutto di collaborazione. E' comunitaria. L'autore non ne e' il creatore geniale, piuttosto il suo modesto demiurgo, dai limitati poteri. L'opera nasce dalla collaborazione e dalla cooperazione. In questa direzione vanno, con forza, due suoi lavori: neXtOper@_1.03 (opera per telefoni cellulari) e midi_Visu@lMusiC (musica e immagini su cell. I-Mode)
L'opera e' aperta alla collaborazione non solo nel suo organizzarsi ma anche nel suo manifestarsi nel tempo. Nei lavori di Sergio Maltagliati trova quindi spazio e valore estetico l'elemento casuale. Il caso viene accettato non solo nelle musiche autogenerate da algoritmi e programmi autoprogettati, ma anche dal fatto che l'opera ammette la scelta autonoma da parte dei collaboratori, musicisti, naviganti.
Luca Cartolari